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Harry Potter e le caramelle magiche. Parte 1

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Ho letto quest’estate, di notte,  quando tutta la famiglia dormiva, l’intera saga di Harry Potter partendo dall’ultimo libro uscito quest’anno, il settimo capitolo, per poi leggere i primi.

Pur ritenendo ancora inarrivabile Tolkien con il suo Signore degli Anelli, ho trovato la serie ben scritta : nutro sempre profonda ammirazione per chi crea nuovi mondi e fa muovere in scenari realistici personaggi che rimangono scolpiti nella memoria.

Ora che ho letto la saga, e la parola fine è stata scritta, per sconfiggere quel senso di abbandono che ti avvolge quando non vorresti lasciare i personaggi che ti hanno accompagnato per tante sere, ho deciso di scrivere qualche considerazione sui riferimenti culinari sparsi nel libro.

Che immagine ci possiamo fare del cibo nel mondo magico di Harry ?

Come è evidente in un romanzo fantasy d’azione, l’argomento culinario svolge la funzione di siparietto, di intermezzo che stempera o prepara momenti emotivamente intensi.

Ma sono pur sempre esemplificativi del mondo dell’autrice del libro, e talvolta racchiudono significati inaspettati.

Gli scenari culinari del libro seguono uno schema preciso e ricorrente, tanto da risultare alla lunga ripetitivi e prevedibili.

Le scene riguardano rispettivamente l’ambiente domestico degli zii adottivi di Harry; il viaggio in treno che lo porta ad Hogwarts, la scuola di magia dove impara ad affinare i suoi poteri; la grande sala del castello dove si consumano i pranzi degli studentii; la camera da letto nella confraternita Grifondoro dove riceve dai gufi postini le leccornie spedite da amici e parenti durante le feste comandate; la casa di Ron (“la tana”), suo amico del cuore.

Solo occasionalmente Harry consuma pasti altrove.

Ciascun ambiente ha i suoi cibi e un suo stato emotivo definito.

DAGLI ZII

Dagli zii Harry mangia poco e male, e subisce gli estri, di solito negativi dello zio.

I pranzi e le cene sono occasione di tensione e ripicche contro il povero maghetto e ricordano purtroppo da vicino certa contemporaneità familiare.

La convivialità della tavola non unisce ma divide.

Durante lo svolgimento della saga, questi momenti di unione hanno un’interessante evoluzione.

Se nei primi capitoli gli zii nutrono come un maialino il figlio legittimo e dunque intuiamo che i pranzi siano ottimi, abbondanti e ricchi di grassi, nella penultima puntata, al figlio viene imposta una salutare e rigorosa dieta vegetariana a base di verdure ed insalate.

Segno dei tempi e della politica scolastica inglese contro l’obesità infantile…

SUL TRENO. LE CARAMELLE

Sul treno per Hogwarts – una sorta di pre-iniziazione al mondo magico – Harry assapora le leccornie del mondo a cui è destinato.

Nel primo capitolo della saga, appena montato sul treno, Harry acquista ogni sorta di caramelle : gelatine Tuttigusti+1, gomme Bolle Bollenti, Cioccorane, Zuccotti di zucca, polentine, Bacchette Magiche alla Liquirizia e un’infinità di altre strane cose che Harry non aveva mai visto in vita sua… ‘Tuttigusti” vuol dire proprio tutti i gusti… puoi trovare quelli più comuni come cioccolato, menta e marmellata d’arancia, ma può anche capitarti spinaci, fegato e trippa. George dice che una volta ne ha trovate alcune alle caccole’. “…

Ron prese una gelatina verde, la guardò attentamente e ne morse un pezzetto.

‘Bleaaah!… Visto? Cavoletti di Bruxelles’. Si divertirono molto a mangiare le gelatine. Harry ne trovò al sapore di toast, di noce di cocco, di fagioli in scatola, di fragola, di curry, d’erba fresca, di caffè, di sardina, ed ebbe anche il coraggio di assaggiarne una di colore grigio che Ron non aveva voluto neanche toccare e che, scoprirono, sapeva di pepe….

La caramella è sempre stata l’archetipo del desiderio alimentare dell’infanzia.

Anche nel mondo della magia, come da noi la caramella è rifugio, consolazione, momento di relax.

Nel libro diventa esplosione di fantasia, occasione di scherzo (le caramelle inventate dai fratelli di Ron, che fanno sanguinare il naso o vomitare), un nuovo sistema di alimentazione (come non pensare al cibo liofilizzato in pasticche in dotazione agli astronauti).

E riservano talvolta anche cattive sorprese, se ppure non le carie..

Come quando Albus Silente, il preside della scuola di magia ne assaggia una assieme ad Harry: “ Propongo che tu cominci ad assaggiare qualcuno di questi dolci. Ah! Gelatine Tuttigusti+1! Da giovane ho avuto la sfortuna di trovarne una al gusto di vomito, e da allora devo dire che per me hanno perso ogni attrattiva… Ma se prendo una bella caramella mou, non dovrei correre rischi… Tu che dici?’…

Sorrise e si cacciò in bocca un cubetto dal bel colore ambrato. Appena l’ebbe masticata, esclamò: ‘Povero me! Cerume!’”

AL CASTELLO

Al castello, i pranzi sono sempre fantastici, ricchi di piatti e portate, preparati dagli elfi di famiglia, nascosti nelle profondità del castello di Hogwarts.

Il primo giorno in cui fa il suo ingresso al castello e viene accolto dalla confraternita di Grifondoro, il pranzo è luculliano: “Harry rimase a bocca aperta. Di colpo, i piatti davanti a lui erano pieni zeppi di pietanze. Non aveva mai visto tante cose buone tutte insieme su un solo tavolo: roast beef, pollo arrosto, braciole di maiale e di agnello, salsicce, bacon e bistecche, patate lesse, patate arrosto, patatine fritte, Yorkshire pudding, piselli, carote, ragù, salsa ketchup e, per qualche strana ragione, dolci alla menta, montagne di gelato di tutti i gusti immaginabili, torte alle mele, pasticcini al miele, bignè al cioccolato e ciambelle alla marmellata, zuppa inglese, fragole, gelatina, dolci di riso…”

La descrizione dei cibi è molto british e solo in parte sarebbe adattabile ai desideri degli altri popoli europei.

Dispiace da italiano non trovare ad esempio la pasta o la pizza, che mi risulta essere alimento comune anche in Inghilterra….

In questi pranzi tuttavia si respira nuovamente la convivialità, il piacere di stare assieme, a differenza di quanto capita a casa degli zii di Harry.

– continua-